La chiesa di San Francesco a Montagnana

Il campanile della chiesa di San Francesco a Montagnana, vista dal vicolo omonimo, che dal centro la raggiunge.

L’avevo vista da varie angolazioni, la chiesta di San Francesco a Montagnana, ed in ogni modo io l’osservassi, quest’angolo mi attirava.

Ogni mattina faccio una passeggiata meditativa per le vie della città e così oggi ho deciso di dedicare un po’ di tempo a questo giardinetto con l’annessa costruzione medievale che questo bell’effetto sempre mi fa.

Ci arrivo dalle vie del centro, attraverso un vicolo che da lontano mostra il suo campanile, alto, a ridosso delle mura carraresi, ben visibile anche dall’esterno, anzi, per molti aspetti fiabesco proprio da fuori. Sensazione difficile da descrivere, non sono neppure particolarmente bravo nello scattar foto, se passate non perdetevi un momento per una passeggiata interna ed una esterna per godervi le due facce della stessa medaglia.

La facciata della chiesa.

Avvicinandomi, ammiro la facciata, con elementi romanici che la fanno immaginare precedente a quel 14simo  secolo che la vede assegnata in un documento papale, il primo. Difficile ricostruire, ma a me non serve questa precisione.

Mi godo lo spettacolo.

Spettacolo che non si ferma alla costruzione in sé, perché di fianco vi è un piccolo giardinetto ben tenuto, dove nel periodo natalizio vi sono le tipiche casette che lo rendono un punto di ritrovo.

La foto oggi è del luogo così com’è fuori dai momenti di festa, a me piace molto così, ne apprezzo la sua semplicità e lo stato meditativo che lo permea.

Posso vedere nella sua interezza il campanile, con la statua del famoso frate, San Francesco. Curiosità, magari qualcuno non lo sa, ma Francesco in realtà alla nascita si chiamava Giovanni, solo in seguito prese questo nome.

Il giardinetto della chiesa di San Francesco, con le mura carraresi decorate all'interno con delle pitture del tempo (riproduzioni).

Ma siamo fuori tema, torniamo al nostro giardinetto ed alle mura che vi sono dietro, decorate con delle pitture che restituiscono un’aria dei secoli passati. Non ci sono panchine per sedersi, ma fa niente, magari una volta mi porto uno sgabello!

Mi fermo ancora qualche istante, percorro qualche metro, scatto altre foto, mi godo la serenità del posto, osservo il portale laterale, spengo i pensieri e resto nel Qui e Ora.

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