Vibrare su ciò che si è o su ciò che si vuole?

Secondo la Legge dell’Attrazione, l’Universo ci dà ciò che vibra allo stesso livello/frequenza del nostro stato vibrazionale.

Tento di spiegarmi.
Essendo, io vibro.
Avendo emozioni, vibro.
Pensando, vibro.
Desiderando, vibro.
Necessitando, vibro.

La sommatoria di queste vibrazioni e delle interferenze che si potrebbero avere, definiscono un preciso stato vibrazionale che corrisponde a ciò che io invio all’Universo in un dato momento.

Immaginate uno stagno, lanciamo dei sassi, ogni sasso provoca delle onde, le onde si intersecano e ne risulta un quadro di onde in movimento. Questo quadro corrisponde al nostro stato vibrazionale.

Questa sorta di messaggio arriva all’Universo e l’Universo ci invia ciò che è nello stesso stato vibrazionale o che ne rappresenta un bel tassello.

Positivo o negativo? Bello o brutto?

Dipende! :p :p :p

Se noi abbiamo pensieri molto forti di cose che ci piacciono, è possibile che lo stato vibrazionale ne sia molto influenzato e che tendano ad attenuarsi come effetti le vibrazioni del nostro essere in sé. Questo potrebbe portarci ad avere gli oggetti del nostro pensiero.

Apparentemente ciò è bello, ma siamo sicuri che lo sia sul serio?

In realtà noi non sappiamo quasi mai ciò che è giusto per la nostra anima e per noi stessi. Noi sappiamo di desiderare, ma non siamo sicuri che questi desideri ci facciano bene. Neppure quando si tratta di guarire da una malattia o trovare una casa o innamorarsi di una persona.

Il problema è che in questa situazione, una forte vibrazione del pensiero potrebbe contrastare con la vibrazione del nostro essere, l’Universo potrebbe darci ciò che chiediamo, ma non sarebbe la cosa giusta per noi.

Ecco dove volevo arrivare.

Noi dovremmo sempre limitarci a vibrare del nostro essere noi stessi, non dei nostri desideri. Non perché sia illegittimo avere desideri, ma perché vibrando solo per ciò che siamo, creeremmo uno stato vibrazionale corrispondente a noi stessi e l’Universo riceverebbe un messaggio chiaro di ciò che siamo, con la conseguenza che ci invierebbe tutto ciò che vibra sullo stesso piano.

In pratica, staremmo chiedendo, senza saperlo, ciò che vuole la nostra anima. Staremmo creando il nostro personale cosmo.
Avremmo solo ciò che ci fa bene 🙂

Una volta un vecchio amico (per fortuna lo è ancora), mi disse, a 16 anni entrambi, che “è più importante essere, che avere”. Oggi, questa bellissima frase, io la cambio in “è più importante vibrare su ciò che so, invece che su ciò che voglio”

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