Scala verso il Profondo

Il disegno di una mia meditazione, l'ho intitolato Scala verso il Profondo.Nn so dove mi trovo, forse in un’enorme caverna dalle altissime volte, 1’antica costruzione aliena abbandonata dai suoi creatori, l’anticamera di un immaginario inferno o solo il profondo interno della mia mente?

È buio, dalla porta che ho appena attraversato entra l’unica luce che illumina debolmente la scala che sto scendendo.

Un passo dietro l’altro e seguo i movimenti. Il sinistro scende un gradino, lo sento toccare la pietra antica, poi il destro, ancora il sinistro. Passa il tempo, ma io sono concentrato sui miei movimenti, sul mio respiro, sull’apparente nulla che mi aspetta.

Sono tranquillo, il buio mi attira, so che lì c’è la Conoscenza, qualcuno forse mi aspetta. Sfioro il corrimano alla mia destra, quasi per aver aver compagnia, più che protezione. La luce alle mie spalle mi scalda la schiena e mi consente di vedere i gradini.

Lo vedo dal basso, vestito di bianco, col suo fidato cappello, scendere un passo alla volta, come se fosse un’altra persona. IO guardo io scendere, lentamente. Mi piace il suo procedere, è leggero, sono contenta di averlo scelto come mia esistenza terrena. L’immenso è buio, ma lui non ha paura, come non ne ho IO. La scala è lunga, la luce che entra dalla porta scaccia solo per poco le ombre, ma c’è la serenità del Silenzio, la pace della Consapevolezza.

Torno nel mio corpo, devo essere momentaneamente uscito, ma ora ci sono nuovamente, capisco che forse IO mi sta osservando e per un istante ho sentito i suoi pensieri. A volte mi capita.

So che non ha voglia di farsi vedere, non ancora, avrà i suoi motivi. Fa niente, io le vado incontro, forse un giorno vorrà mostrarsi per raccontarmi chi sono.

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