Una volta lo zucchero di canna, una volta quello bianco

Se l’amore è il primo obiettivo della nostra esistenza come anime, il secondo è, per me, l’equilibrio.

Essere equilibrati è importantissimo e persino nella ricerca del bene e del giusto, occorre imparare ad essere equilibrati e non eccedere.

Ma oggi io volevo parlarvi di cibo, non di anime, né di filosofia.

Il criterio dell’equilibrio si applica anche nell’alimentazione. Se rileggete il titolo, esso riassume in poche parole il concetto che sto tentando di applicare.

Noi non dovremmo innamorarci di un piatto o di un alimento, ma mangiare di tutto, con un tutto molto allargato. In pratica, mangiato oggi un certo alimento, non dovremmo più mangiarlo per settimane, sicuramente giorni.

Oggi ho mangiato melanzane in qualche modo? Basta melanzane almeno per una settimana, meglio due. Oggi ho mangiato pane? Basta pane per una settimana, meglio due.

Credo, infatti, che la semplice rotazione di tutti i possibili ingredienti sia di per sé ottimo modo per star bene senza forzature. Il nostro stomaco non è specializzato, come ad esempio quello dei ruminanti, quindi obbligarlo a trattare sempre lo stesso tipo di alimento lo usura eccessivamente ed in modo irregolare. Stomaco e altri organi collegati.

Va anche detto che ogni possibile ingrediente dei nostri piatti ha sempre effetti benefici per certi aspetti e negativi per altri. Non c’è quindi nessun alimento che voi possiate mangiare in qualunque quantità, perché se da una parte vi farà bene, vi farà male dall’altra. Prendiamo il pesce, tanto per fare un esempio, è vero che ha gli Omega 3, ma ha anche inevitabilmente il Mercurio.

Inoltre, ogni principio, anche il più salutare, ha una soglia massima di consumo, oltre la quale l’assunzione risulta dannosa. L’Omega 3 fa bene, ma non potete assumerne in quantità. Assumere poche vitamine fa male, ma anche assumerne troppe.

Persino l’acqua segue questa regola. Dovete berne tanta, ma se ne bevete troppa ne pagherete qualche conseguenza negativa.

Veniamo al nostro titolo. Lo zucchero è l’esempio più classico. Quello bianco contiene meno impurità e parti grezze, ma ha subito trattamenti che introducono composti chimici non sempre all’altezza della purezza del nostro corpo. Dipende sempre dalle soglie. In pratica, lo zucchero bianco ha contemporaneamente aspetti positivi e negativi ed allo stesso modo quello di canna. Usate una volta quello bianco ed una volta quello scuro e non avrete mai problemi, salvo che in generale non ne consumiate troppo.

Cambiare ogni giorno ingredienti, quindi, vi mette al riparo dal superamento delle soglie e consente al vostro organismo un lavoro più efficace, scorte meglio integrate e varie, eccessiva usare di certe parti e meccanismi fisiologici.

Innamorarsi di un alimento, anche il migliore, e mangiare solo quello, fa male. Sempre.

Come nell’esistenza dell’anima, intestardirsi su un concetto, anche il migliore, farà male allo sviluppo della stessa, perché l’intestardirsi è di per sé negativo, senza contare che porta al restringimento degli orizzonti, all’egoismo o alla chiusura in sé stessi.

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